Cereali

Cereali

I cereali rivestono un ruolo centrale nell'agricoltura italiana.

Anno dopo anno i cerealicoltori si impegnano per difendere le colture e ottenere produzioni sane e di qualità.
Noi di ASCENZA siamo al fianco dei cerealicoltori con soluzioni su misura in grado di promuovere una cerealicoltura sempre più sostenibile.

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Title
Il valore delle produzioni cerealicole
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Il valore delle produzioni cerealicole è di fondamentale importanza nell’agricoltura mondiale. I cereali costituiscono gli alimenti di base essenziali per l’organismo umano. Nel 2018, la produzione globale di cereali ha raggiunto 2,7 miliardi di tonnellate, con una media di circa 354 kg pro capite. A livello europeo, l’Unione Europea (UE) ha contribuito con 274,2 milioni di tonnellate, di cui 16,3 milioni sono state prodotte in Italia.
Il frumento duro, ampiamente coltivato nel Sud Italia, costituisce la principale materia prima per l’industria delle paste alimentari. Nonostante sia meno diffuso globalmente rispetto al frumento tenero, il frumento duro riveste un ruolo di primaria importanza in Italia, fornendo il 19% delle calorie e il 21% delle proteine consumate a livello mondiale. L’orzo ha subito una contrazione nel corso del tempo, con il 15% della sua produzione destinato all’industria e l’85% all’alimentazione zootecnica. L’Italia emerge come il principale produttore di riso all’interno dell’UE. Tra i cereali minori, l’avena e il sorgo, con una notevole distanza, la segale, assumono rilevanza nella cerealicoltura italiana. Negli ultimi anni, si è manifestato un crescente interesse per il farro, considerato una specie tradizionale con significativa valenza ecologica.
L’implementazione di un controllo integrato delle avversità nei cereali rappresenta una premessa fondamentale per preservare la quantità, la qualità e la salute delle produzioni, promuovendo al contempo una cerealicoltura sostenibile. Per affrontare le sfide legate alle erbe infestanti, aziende come Ascenza offrono soluzioni specifiche di erbicidi per cereali che aiutano a mantenere la salute delle colture e a ottimizzare le rese


 

Coltivazione Cereali UE

 

 

Gestione delle malerbe nei cereali
Sub-menu
Le erbe infestanti
Diserbo Pre-emergenza o Post-emergenza precoce
Diserbo Post-emergenza
La gestione integrata delle infestanti nei cereali

Le erbe infestanti la sfida significativa nei cereali

Le erbe infestanti rappresentano una sfida significativa nella coltivazione dei cereali. Quando una pianta cresce in luoghi indesiderati, mettendo a rischio la sopravvivenza di altre specie, viene classificata come “erba infestante” o “malerba”. Queste piante presentano caratteristiche che le rendono competitivamente sfavorevoli rispetto ai cereali coltivati:

 

  1. Insediamento rapido: si diffondono rapidamente nelle aree circostanti.
  2. Maggiore adattabilità ambientale: posseggono una notevole flessibilità nel prosperare in vari ambienti.
  3. Sviluppo veloce: crescono rapidamente, competendo con la crescita dei cereali.
  4. Efficiente utilizzo delle risorse idriche e nutritive: sono in grado di sfruttare efficacemente le risorse disponibili.
  5. Alta produzione di semi: generano un elevato numero di semi, contribuendo alla loro diffusione.

Un controllo tempestivo ed efficace delle malerbe è cruciale per massimizzare il potenziale produttivo e minimizzare l’incidenza di malattie nei cereali. Implementare strategie di gestione delle erbe infestanti contribuisce in modo significativo al successo della coltivazione cerealicola, preservando la salute e la produttività delle colture.

In Italia, aziende come Ascenza offrono soluzioni specifiche per il diserbo dei cereali, aiutando gli agricoltori a mantenere la salute delle colture e a ottenere rese elevate.
 

cereali ASCENZA

 

Diserbo Pre-emergenza o Post-emergenza precoce dei Cereali

L'adozione del diserbo pre-emergenza rappresenta una risposta innovativa al controllo delle infestanti resistenti nei cereali. In Italia, numerose specie infestanti come Avena spp., Alopecurus myosuroides, Phalaris spp. e Sinapis spp. hanno sviluppato resistenze singole e multiple, aumentando la necessità di approcci distintivi.

Inoltre, la presenza di flora di sostituzione, specie meno sensibili agli erbicidi di post-emergenza, ha progressivamente colonizzato i campi. Tra queste, Fumaria officinalis, Veronica spp. e Viola arvenses sono tra le più comuni. L'implementazione di trattamenti pre-emergenza non solo elimina la competizione delle infestanti sin dalle fasi iniziali dello sviluppo della coltura ma garantisce anche una gestione ottimale delle specie resistenti e di sostituzione.

Nel caso in cui l'intervento prima dell'emergenza dei cereali non sia stato possibile, si può optare per il diserbo post-emergenza precoce.

L'adozione di una o entrambe queste tecniche è determinata dalle pratiche tradizionali del territorio e dalle condizioni climatiche favorevoli. Inoltre, in situazioni ottimali, possono ridurre la necessità di ulteriori trattamenti.

Vantaggi del Pre-emergenza:

  1. Eliminazione precoce della competizione delle infestanti per una maggiore produzione.
  2. Gestione razionale dei campi per il controllo efficace delle infestanti, contrastando le resistenze.
  3. Diversificazione dei rischi stagionali, adattandosi a primavere piovose.
  4. Distribuzione del lavoro in tempi diversi, riducendo la necessità di trattamenti post-emergenza.
  5. Ottimizzazione del trattamento fungicida, consentendo un controllo mirato delle malattie al momento opportuno.

Per ottenere i massimi risultati, ASCENZA raccomanda l'utilizzo dei seguenti erbicidi.

Erbicidi ASCENZA consigliati:

Mohichan 500 SC

Fluent 500 SC

Taisen 800 EC

 

Papavero

 

Diserbo di Post-emergenza dei Cereali

È la pratica maggiormente adottata in Italia, in quanto gli erbidici impiegati possono essere utilizzati in un'ampia finestra temporale, che va dall'inizio dell'accestimento fino alla botticella.

infestanti dei cereali

Per eseguire un trattamento di post-emergenza correttamente occorre:

1. Trattare le infestanti ai primi stadi di sviluppo

2. Utilizzare irroratrici correttamente funzionanti e ben tarata

3. Verificare la flora infestante presente e intervenire con i prodotti e le dosi più indicata

4. Eseguire ampie rotazioni

5. Alternare prodotti a diverso meccanismo d'azione, osservando sempre il Gruppo HRAC di appartenenza

6. Eseguire semine ritardate o false semine

7. Tenere pulite le are incolte

8. Seguire le informazioni riportate nell'etichetta ministeriale

Erbicidi ASCENZA consigliati:

- Joystick

- Grims 10

- Grims Duo

- Orbiter

 

L'implementazione di una gestione integrata delle infestanti è la strategia più efficace per il controllo preventivo delle erbe indesiderate e per evitare lo sviluppo di resistenze.

 

Una corretta gestione richiede l'adozione di buone pratiche agricole, tra cui:

  1. Rotazione delle colture e lavorazioni: Scelta oculata delle colture e delle tecniche di lavorazione.
  2. Concimazioni azotate razionali: Uso ponderato di concimi azotati.
  3. Semina: Adozione di sementi certificate, scelta della densità e distanza di semina, rispettando il momento opportuno.
  4. Erbicidi sostenibili: Utilizzo di erbicidi con diversi meccanismi d'azione, rispettando dosi, modalità e tempi di applicazione, con l'utilizzo di attrezzature efficienti e ben calibrate.
  5. Monitoraggio della flora infestante: Valutazione costante della presenza di erbe indesiderate.
  6. Coinvolgimento di agronomi e agricoltori: Collaborazione attiva tra professionisti del settore.

Conoscere le infestanti presenti nel proprio terreno è fondamentale per definire le strategie di difesa più adeguate. Questo approccio consente una gestione mirata e sostenibile delle infestanti, garantendo risultati efficaci e promuovendo la salute del terreno.

cura dei cereali

 

Si tratta di contenuti esclusivi riservati ai membri del website ASCENZA
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Parassiti e malattie nei cereali
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Oidio
Ruggine gialla
Ruggine bruna
Septoria
La fusariosi della spiga
Afidi

Mal bianco dei cereali

Il "mal bianco" dei cereali, causato dal fungo Erysiphe graminis, rappresenta una minaccia pervasiva, in grado di causare notevoli danni nelle regioni dedite alla coltivazione cerealicola.

I sintomi dell'infezione si manifestano su tutti gli organi della pianta, inclusi foglie, steli e spighe. Si presentano macchie decolorate, inizialmente puntiformi e via via più estese, ricoperte da una soffice muffa bianco-grigiastra. Nel corso della stagione, all'interno del feltro miceliale, si sviluppano i "cleistoteci" di colore scuro.

Gli organi colpiti tendono a ingiallire e disseccare, con conseguente arricciamento delle foglie, ripiegamento del culmo e ritardo nello sviluppo della pianta. I danni più gravi si verificano in primavera durante le fasi di levata e spigatura, potenzialmente causando significative perdite di raccolto.

Per gestire l'oidio, è essenziale adottare diverse strategie:

  1. Corretta selezione varietale: Scegliere varietà resistenti o tolleranti.
  2. Buone pratiche colturali: Evitare semine fitte, concimazioni azotate equilibrate, utilizzo di varietà resistenti, ecc.
  3. Rimozione di piante infestanti: Eliminare le piante infestanti che agiscono come fonti di inoculo per lo svernamento, e smaltire stoppie e residui colturali infetti.
  4. Strategia di difesa con fungicidi: Adottare la giusta strategia di difesa basata sull'uso di fungicidi, supportata da un monitoraggio attivo per intervenire in modo corretto e tempestivo.

L'implementazione di queste pratiche contribuirà a mitigare gli effetti dannosi del mal bianco, preservando la salute delle colture cerealicole e minimizzando le perdite di raccolto.

Agrofarmaci consigliati:

Azox® 25SC
Gat Tessla 25WG

Sostanze di base consigliate:

Prevatect®

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Ruggine gialla del frumento

Puccinica striiformis, è l’agente responsabile di questa malattia, che a differenza di altre ruggini compie il suo ciclo vitale su un unico ospite (specie autoica). Oltre a frumento, è in grado di attaccare altre graminacee coltivate (orzo, avena, segale e triticale), che specie spontanee (Agropyrum, Bromus, Hordum).

La malattia si manifesta sulle foglie, più raramente su guaine fogliari, culmo, glume e cariossidi. Sulle foglie determina la comparsa di pustole rugginose di colore giallo di forma tendenzialmente allungata, disposte in strisce allungate tra le nervature, per cui è conosciuta anche come “ruggine striata”. Più tardi, sul culmo e sulle guaine possono comparire pustole teleutosoriche sotto forma di striature sottoepidermiche di colore nerastro.

Autunni ed inverni miti, accompagnati da un andamento primaverile con temperature di 10-15 °C ed umidità relativa superiore al 90% sono favorevoli allo sviluppo delle infezioni, che possono determinare perdite produttive anche notevoli. La pericolosità della ruggine gialla è insita nella sua capacità di diffusione, tanto che piccoli focolai della malattia possono assumere anche carattere epidemico di notevole gravità, potendo le uredospore essere trasportate dal vento anche su lunghe distanze.

I grani duri risultano più sensibili all’attacco della ruggine gialla.

Come gestire il problema della ruggine? La combinazione vincente!

Selezione varietale

adozione di sistemi di supporto alle decisioni

buona strategia di difesa basata sull’impego di agrofarmaci. È sempre raccomandato fare riferimento alle sostanze attive autorizzate sui disciplinari di difesa integrata della propria regione di riferimento.

Agrofarmaci consigliati:

Broker®

Gat Tessla 25WG

Azox® 25 SC

 

Sostanze di base consigliate:

Prevatect®

 

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Ruggine bruna del frumento

La ruggine bruna o “ruggine punteggiata”, generalmente la più diffusa tra le tre ruggini e la meno pericolosa, potendo provocare danni rilevanti nelle varietà sensibili. Il fungo responsabile Puccina recondita f.sp. tritici, è una specie eteroica, compiendo il suo ciclo su ospiti intermedi, come diverse ranuncolacee spontanee, sulle quali differenzia fruttificazioni agamiche picnidiche ed ecidiche. Nell’areale italiano, il ciclo si sofferma solo sul frumento.

La diffusione avviene tramite spore trasportate dall'aria. I primi sintomi a comparire nel periodo primaverile sono delle pustole (uredosori) sparse di colore marrone-arancio sulle foglie e occasionalmente sugli steli, sulle guaine fogliari e sulle spighe. Le pustole spesso sviluppano un alone giallo sull'orzo. Piccole pustole nere si sviluppano anche sulla parte inferiore della foglia, a fine primavera, e danno origine alle spore infettive. (uredospore). L’inverno viene superato come micelio nelle foglie infette e con uredospore, capaci di germinare con temperature comprese da un paio di gradi sopra lo zero a 30°C. La ruggine dello stelo è in grado di provocare ingenti perdite produttive nel breve periodo in presenza di condizioni ambientali favorevoli allo sviluppo, della suscettibilità varietale e alla precocità degli attacchi.

Come gestire la problematica della ruggine?

adottando pratiche agronomiche virtuose (evitare semine fitte, concimazioni azotate equilibrate, impiego di cultivar resistenti).

Scelta della corretta strategia di difesa basata su fungicidi autorizzati e specifici

Fare sempre riferimento ai consigli del tecnico di zona

Agrofarmaci consigliati:

Broker®

Gat Tessla 25WG

Azox® 25 SC

 

Sostanze di base consigliate:

Prevatect®

 

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Septoriosi dei cereali

La septoriosi, o meglio il “complesso della septoriosi”, insieme alla Fusariosi della spiga, è una patologia molto temuta dai cerealicoltori, causata da due agenti fungini Mycosphaerella raminicola (anamorfo Septoria tritici) e Phaeosphaeria nodorum (anamorfo di Stagonospora nodorum, sinonimo di Septoria nodorum). I funghi svernano nel terreno sui residui colturali e possono diffondersi tramite vento, pioggia e attrezzi di lavoro, e trovano condizioni favorevoli al loro sviluppo in presenza di terreni freschi e umidi.

La malattia si manifesta con delle lesioni allungate a carico dell’apparato fogliare del cereale che con il tempo necrotizzano, portando al disseccamento della vegetazione. E’ possibile riscontrare le infezioni anche sulle spighe, in particolare quelle di grano, in questo caso si parla di septoriosi delle glume. Sulle glume si sviluppano macchie marrone scuro simili a bruciature, che in seguito diventano viola/marroni.

Consiglio

Considerato che la malattia colpisce la vegetazione, compromettendo così l’attività fotosintetica della pianta e di conseguenza la sintesi delle sostanze necessarie Per non pregiudicare la produzione e va attuata integrando pratiche agronomiche e difesa chimica con fungicidi applicati preventivamente durante la levata.

Agrofarmaci consigliati:

Azox® 25 SC

Gat Tessla 25WG

 

Sostanze di base consigliate:

Prevatect®

 

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Fusariosi

La malattia è causata da un complesso di funghi appartenenti al genere Fusarium, che da tempo è diventata la malattia chiave sia del frumento tenero che sul frumento duro. Molte specie di Fusarium colpiscono i cereali (frumento, orzo, avena, segale e triticale) e le graminacee.

I funghi del genere Fusarium causano avvizzimento vascolare, marciume radicale, marciume delle radici e dello stelo, lesioni fogliari, marcescenza della frutta, fusariosi nei cereali come il frumento (fusariosi della spiga) e decomposizione post-raccolta.

Consigli per controllare la problematica della Fusariosi

adottare una corretta rotazione colturale (il ristoppio o la precessione con altri cereali come sorgo o mais da granella sono pratiche che favoriscono la malattia);

praticare l’interramento dei residui vegetali infetti della coltura precedente (la minima lavorazione e la semina su sodo favoriscono il rischio di fusariosi) specialmente se la coltura precedente è mais e sorgo;

evitare le semine troppo fitte;

evitare eccessi di concimazioni azotate;

un’oculata scelta varietale (alcune varietà risultano particolarmente sensibili alla malattia). I Disciplinari di Produzione integrata redigono annualmente la lista di varietà maggiormente tolleranti la malattia.

Il controllo chimico della fusariosi presuppone l’adozione di un fungicida specifico, quando le colture risultano a maggior rischio di infezione; soprattutto durante primavere particolarmente piovose che intercorrono nel periodo di spigatura. Per la scelta della sostanza attiva da impiegare ed il momento più opportuno del trattamento si raccomanda di osservare quanto riportato nei bollettini di Produzione integrata, o consultando i DSS (sistemi di supporto decisionale) dedicati ai cereali.

Agrofarmaci consigliati:

Broker®

Gat Tessla 25WG

 

Sostanze di base consigliate:

Prevatect®

 

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Afidi dei cereali

I cereali sono soggetti agli attacchi di diverse specie di afidi, insetti fitofagi in grado di arrecare danni alla coltura, attraverso la sottrazione di linfa e produzione di melata su cui, in seguito, spesso si sviluppa la fumaggine. A questi danni diretti, possono associarsi anche quelli indiretti attraverso la trasmissione pericolose virosi, come il virus del nano giallo dell'orzo (BYDV). Elevate infestazioni di afidi possono essere sinonimo di scarsa resa e qualità della granella raccolta. Infestazioni di afidi su frumento possono comparire sia nel periodo autunno-vernino, che nel periodo primaverile durante la spigatura-allegagione.

Le specie di afidi che si possono trovare sul frumento sono numerose, differenti per biologia e comportamento, e non tutte ugualmente pericolose. Le principali sono: Rhopalosiphum padi, Metopolosiphum dirhodum e Sitobion avenae.

La difesa degli afidi in cerealicoltura è indispensabile adottare delle adeguate misure di difesa ed impostare una idonea attività di monitoraggio al fine di valutare la necessità dell’intervento in funzione della percentuale di culmi infestati e la presenza di predatori naturali (Ditteri sirfidi, Coccinella septempunctataPropylaea quatuordecimpunctata, Crisope, Imenotteri).

I trattamenti aficidi, eseguiti in pre o post-fioritura, sono giustificati solo al superamento delle soglie di intervento. Per la scelta dei prodotti occorre privilegiare quelli che manifestano selettività nei confronti dell’entomofauna utile che possono garantire un abbattimento naturale delle popolazioni di afidi.

Agrofarmaci consigliati:

Atlas®

 

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2022-03-22
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